Siamo ad ottobre e, per tante persone, ottobre è uguale ad Halloween.
Ed ecco che quando si dice la parola Halloween c’è sempre la divisione netta tra chi questa festa la ama e chi la odia.

Oggi ho deciso di fare chiarezza su questa festa, perché io da professionista delle feste, vorrei che ci fosse sempre meno ignoranza sull’argomento.
Ignoranza che non vuol dire stupidità, ma proprio ignorare il significato e l’origine di un qualcosa.
E dato che appunto amo nel profondo il mio lavoro, oggi voglio fare un po’ di chiarezza.

Sono una persona curiosa, a cui piace scoprire e studiare la cultura di popoli diversi dai miei.
Mi piace la magia, quella vera, fatta di luce, di fate e intersecata con la natura.
Quindi, capirai bene, che quando la mia maestra Emilia, in 3° elementare, mi parlò della festa di Halloween, io ne rimasi incantata e affascinata.
Per questo motivo forse, mi sono appassionata e interessata sempre più alle feste.
Ed ora sono qui che, ogni giorno creo, disegno, faccio e parlo di feste e di bambini.

Ho deciso quindi che voglio raccontare -in breve- cosa ho imparato e studiato nei lunghi (e interminabili) anni di scuola, quando studiavo lingue, cultura del Regno Unito e d’Irlanda, storia della festa, teoria e pratica dello spettacolo.

HALLOWEEN: LE ORIGINI

Innanzitutto capiamo da dove arriva Halloween.
Halloween è una festa che veniva celebrata dagli antichi Celti più di 2000 anni fa.
I Celti erano una popolazione che viveva nell’attuale Europa: in Irlanda, Gran Bretagna, una parte di Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Ungheria e in Italia (fino a più o meno dove sono ora le Marche).

Il loro calendario aveva due stagioni: l’estate e l’inverno.
L’estate era il periodo della vita, della luce, del lavoro nei campi e con il bestiame, mentre l’inverno era il periodo del buio, del freddo e dello stare a casa senza lavorare.
L’ultimo giorno dell’anno si festeggiava insieme alla propria famiglia e tribù, intorno al fuoco celebrando lo Samhain (il Capodanno).
Era un momento per stare insieme, raccontare storie, tramandare leggende e immagazzinare il cibo per i lunghi mesi invernali.
Trascorrere insieme il capodanno e i mesi a seguire, costituiva anche una maggiore probabilità di sopravvivenza al lungo e freddo inverno.

Questo era inoltre il periodo più magico dell’anno: il giorno che non esisteva (solstizio d’inverno).
Si credeva che durante la notte di Ognissanti un magico scudo venisse abbassato, eliminando la barriera tra i mondi e permettendo alle forze del caos di invadere la terra e al mondo dei morti di entrare in contatto con quello dei vivi. I morti avrebbero potuto ritornare nei luoghi che frequentavano mentre erano in vita, e celebrazioni gioiose erano tenute in loro onore.
Insieme ai propri cari, dal mondo dei morti potevano arrivare anche persone malvagie. Per questo motivo i Celti utilizzavano costumi fatti con parti di animali, come le pelli o addirittura le teste, per trarre in inganno, confondendosi con loro, gli spiriti maligni, ed evitare che quest’ultimi potessero far loro del male.

Quando i Romani entrarono in contatto coi Celti identificarono lo Samhain con la loro festa dei morti (Lemuria) che era però celebrata a maggio.
Con il concilio di Nicea si unificarono le feste cristiane, romane e celtiche e venne istituita la festa di Ognissanti il 1º novembre e la festa dei morti il 2 novembre.

PERCHÉ LA ZUCCA?

L’uso di intagliare le zucche con espressioni spaventose o grottesche, risale alla tradizione di intagliare le rape per farne delle lanterne con cui segnalare ai propri morti la propria abitazione (nel momento in cui tornavano in vita).
Quando gli immigrati irlandesi e scozzesi andarono in nord America, si accorsero che le zucche erano più facili da trovare e più facili da intagliare.
Nacque così la tradizione dell’intaglio delle zucche.

E IN ITALIA?

In Italia esistono varie tradizioni legate al giorno e alla notte di Ognissanti.
La più conosciuta è quella in cui ci si ritrova in famiglia e si va a trovare i propri cari che non ci sono più.
In alcune zone invece si narra di morti che tornano in vita e dell’usanza comune di ogni famiglia di mettere delle lanterne alle finestre per scacciare gli spiriti maligni.
Nel celebrare la commemorazione dei defunti, invece, una tradizione vuole che i primi Cristiani, vagabondassero per i villaggi chiedendo un dolce chiamato “pane d’anima”, più dolci ricevevano e maggiori erano le preghiere rivolte ai defunti del donatore.
In Sicilia era/è usanza che nella notte di Ognissanti si festeggiano i propri defunti e li si attende nelle proprie case. In cambio di tante celebrazioni i defunti regalano doni ai bambini.

 

Ebbene, ora conosci anche tu le origini di Halloween.
Sai da quando, dove e chi arriva la festa. Conosci perché viene celebrata.

E come ogni cosa e ogni moda non è di origine americana! Halloween è una tradizione nostra, europea.

Magari ancora non ti piacerà oppure forse inizi a guardarla con occhi diversi.
Oppure ora ti sei innamorata follemente di questa festa.

Quello che ti posso consigliare è di non vietare ai tuoi bambini di travestirsi e festeggiare questa festa, perché sicuramente male non fa e non è una festa che incita al male.
Inoltre l’esternare e l’esorcizzare le paure è qualcosa che fa sicuramente bene al tuo bambino.
Anche travestirsi è importante! (ne parlo meglio qui)

Se stai pensando di organizzare una festa di Halloween e vorresti trascorrere una serata a divertirti in compagnia dei tuoi amici senza pensare alla gestione dei bambini, contattami!
Insieme progetteremo una serata adatta ai tuoi piccoli ospiti con giochi e attività creative.
Così che tutti possano avere la propria serata di divertimento e festa!