Oggi ti racconto la storia di una ragazza che ho conosciuto qualche mese fa.
La sua storia mi ha lasciato così esterrefatta che le ho chiesto di poterla raccontare.
Ovviamente per privacy cambierò il nome di tutti i soggetti coinvolti.

La protagonista di questa storia si chiamerà dunque Marina, che dopo alcuni anni insieme al suo ragazzo, ha deciso di convolare a nozze.
Come ogni coppia che sta organizzando il proprio matrimonio è partita con la scelta del periodo e della data in cui avrebbe voluto sposarsi ed è andata alla ricerca della sua location ideale.

Trovare la location perfetta per sé stessi e per il proprio matrimonio non è affatto semplice, si parte da una ricerca in rete scegliendo quelle che sono più affini a sé e al proprio matrimonio, si passa poi ad avere interi weekend pieni di appuntamenti in tante location diverse, percorrendo kilometri e kilometri di macchina.
(innamorandosi anche delle varie location e arrivando quasi a pensare di sposarsi più volte per poter festeggiare il proprio matrimonio in più location :D )

Anche per Marina è successa la stessa cosa, finché le sono rimaste poche location, sopravvissute alla sua lista con le tante caratteristiche che una location deve avere per essere perfetta.
Infine, dopo un secondo appuntamento, assaggi menù e chiacchierate più approfondite con i vari titolari, Marina e il suo fidanzato hanno scelto la loro location per il proprio matrimonio.
Scelta la data, confermata la location e la Chiesa, hanno iniziato a cercare tutti gli altri fornitori per il proprio matrimonio.

La location aveva, nel proprio pacchetto matrimonio, inclusi alcuni servizi, tra cui l’animazione dei bambini.
A 5/6 mesi dal matrimonio Marina ha iniziato a prendere contatti con l’animazione bimbi per capire cosa avrebbero fatto fare ai bambini e -principalmente- sapere se oltre al loro pacchetto base di 3 ore, avrebbero potuto fermarsi per più tempo.
In quel momento ha scoperto una cosa molto importante, una voce che aveva debellato dalla sua lista, era nuovamente da prendere in mano: le animatrici si sarebbero tranquillamente potute fermare fino a 5 ore, ma non le avrebbero guardato i bambini sotto i 4 anni.

A quel punto Marina ha fatto un giro su internet, chiesto agli amici ed infine è arrivata a me.
Ci siamo messaggiate, abbiamo chiacchierato al telefono e via skype, e successivamente le ho inviato un progetto di animazione per i soli bimbi tra l’1 e i 3 anni presenti al suo matrimonio.
Dopo qualche giorno mi ha confermato il servizio e appena è stato possibile per entrambe (e zone multicolor permettendo), abbiamo organizzato un sopralluogo in location.

Il sopralluogo in location

Non sempre faccio sopralluoghi location, un po’ perché ne conosco già molte, un po’ perché non sempre è necessario. Il matrimonio di Marina avrebbe però ospitato 15 bambini sotto i 3 anni, quindi era opportuno vedere la location per capire quali spazi erano più idonei per il gioco e l’assistenza dei piccoli.

Arrivate in location siamo state accolte dalla responsabile che ci ha fatto vedere gli spazi e mostrato la location, fin qui tutto bene.
Quando però ho iniziato a fare domande più tecniche sugli spazi (dove -ad esempio- avremmo potuto collocare la zona di cambio bimbi o dove poterli far riposare), abbiamo riscontrato i primi problemi.
La ragazza incaricata ha chiamato il titolare/responsabile della location con cui abbiamo iniziato una conversazione che farebbe invidia a quelle tra lo Stregatto e il Cappellaio Matto.

Senza farvela troppo lunga, in quel sopralluogo di location, io e Marina abbiamo appreso che i bambini sotto i 4 anni non avrebbero potuto essere intrattenuti all’interno della struttura.
Questo poiché -a detta del titolare- non c’è un’assicurazione che copre i danni (eventuali) causati dai bambini sotto i 4 anni.
Quindi non solo le animatrici della location non si occupavano dei suoi piccoli invitati tra l’1 e i 3 anni, ma Marina non poteva nemmeno pagare un servizio extra e idoneo per i suoi bambini.
Nessuno, all’infuori dei singoli genitori, si sarebbe potuto occupare dei piccoli.

Il problema

Marina ha scelto quella location anche per via del grande parco in cui i bambini avrebbero potuto giocare al sicuro.
Ha scelto una location non troppo lontana da Milano, Bergamo e Brescia per non creare disagio ai suoi ospiti.
Ha scelto quella location perché -a differenza di altre- non storceva il naso per i suoi 25 bambini presenti.
Marina desiderava che tutti al suo matrimonio potessero divertirsi per davvero e per tutta la giornata.
Ci teneva moltissimo ad avere tutti i suoi amici presenti al matrimonio.

Molti di quegli amici avevano un bambino sotto i 4 anni e senza animazione avrebbero trascorso la festa dietro al proprio bambino, piuttosto che con lei a divertirsi.
Quindi il suo desiderio di avere amici felici e spensierati e bambini sereni e coccolati in uno spazio tutto per loro, si stava pian piano sgretolando.

Come abbiamo risolto il problema?

Dopo molte telefonate e chiacchierate non siamo riuscite a far cambiare idea al titolare della location che ha imposto la non presenza di animazione per i bambini sotto i 4 anni.
Quindi siamo giunte alla conclusione che avremmo potuto creare un’area morbida per i bambini, con giocattoli, libri e delle vasche sensoriali, senza però la presenza delle animatrici. Un’area di gioco utilizzabile dai genitori insieme ai propri bambini.
Non è stata la soluzione più bella, ma purtroppo a 3 mesi dal matrimonio Marina non poteva più cambiare la location, quindi si è dovuta adattare a malincuore all’imposizione della location.

Marina si è sposata il primo sabato di settembre in un’incantevole giornata estiva circondata da tanto amore, ma senza una festa vissuta appieno, perché i suoi amici non erano sempre presenti tutti allo stesso momento.. la sua testimone si è persa il lancio del bouquet perché impegnata a far dormire suo figlio e sua madre si è persa il ballo padre e figlia, perché impegnata a cambiare il pannolino al nipote e i fuochi d’artificio li hanno visti in pochi perché i bambini erano stanchi e sono andati a casa.

Perché ti ho raccontato questa storia?

Perché vorrei che non accadesse più a nessuna sposa.
Perché vorrei che ogni coppia fosse libera di scegliere ciò che desidera per il proprio matrimonio, senza che nessuno imponga loro nulla.

Da questa storia possiamo imparare molte cose, per prima che è necessario fare tante domande ad ogni fornitore, affinché abbia chiaro quali sono le esigenze e desideri degli sposi e non ci siano malintesi successivamente.
Questo perché se Marina, al momento della conferma location, avesse detto esplicitamente che voleva che tutti i bambini al matrimonio, compresi quelli più piccini, venissero intrattenuti, si sarebbe probabilmente scontrata con una realtà che non faceva al caso suo fin da subito e avrebbe cambiato location alla ricerca di una che le permettesse di gestire anche i bambini di 1, 2 e 3 anni.

Questa sua superficialità -innocente e inconsapevole- le è costata la serenità prima e durante il suo matrimonio.

Quindi prendi esempio da questa storia e preparati al meglio per l’incontro con i tuoi fornitori. Scriviti una lunga serie di domande da fare a tutti i fornitori del matrimonio, più domande farai loro più imparerai a conoscerli, saprai come lavorano e capirai se sono quelli più adatti a te e al tuo matrimonio.
Perché -come mi disse la mia professoressa alle medie- non esistono domande stupide, ma solo risposte stupide.
Meglio una domanda in più, rispetto che una in meno 😉