L’anno scorso mi è capitato di fare una festa di compleanno completamente diversa da ciò che faccio di solito.
Ho incontrato una mamma che voleva e si aspettava un tipo di animazione completamente diversa da ciò che invece faccio io.
E io non me ne sono accorta fino al giorno della festa.

Come con ogni cliente, ci siamo scambiate delle email con informazioni sulla festa, ci siamo sentite e accordate per telefono.
Non ci siamo incontrate poiché eravamo geograficamente molto distanti, quindi il telefono era il mezzo ideale e più comodo per entrambe.
Ma ci siamo sentite spesso per organizzare l’animazione dei bambini.

IL GIORNO DELLA FESTA

Alla festa erano presenti 20 bambini di 5/6 anni e noi eravamo in 3 animatrici a gestirli.
Abbiamo iniziato l’animazione, un po’ come facciamo spesso, sedendoci in cerchio con i bambini per chiacchierare con loro e mettere tutti a proprio agio.
Successivamente abbiamo continuato con varie attività: dei giochi cooperativi con la musica, un po’ di balli in gruppo, un percorso psicomotorio e il racconto di una storia con travestimenti e giochi.
In maniera molto semplice e tranquilla abbiamo iniziato il nostro intrattenimento, ma siamo state subito bloccate da mamma, zia, nonna e parentato che ci hanno chiesto, indotto e poi obbligato ad urlare contro i bambini, prima a voce e poi con il microfono.
Gli adulti urlavano insieme a noi. E i bambini hanno iniziato a fare altrettanto.

Prova soltanto ad immaginare l’ambiente a quella festa.
Era caos puro.

Hanno continuato a chiedere la musica sempre più alta, finché siamo arrivate ad un volume atroce.
(non era il massimo delle mie casse, ma era comunque il massimo che avrei potuto ascoltare io)

A fine festa i bambini erano stremati.
Noi anche.

Alla mamma del festeggiato e ad alcune altre mamme presenti è piaciuta molto l’animazione e ci hanno fatto i complimenti.

Ma a noi l’animazione non è piaciuta.

PERCHÈ L’ANIMAZIONE NON MI È PIACIUTA?

In quel momento la cosa migliore mi è sembrata ascoltare i desideri della mia cliente.
Le ho spiegato che quella non era la nostra tipologia di animazione e le ho chiesto scusa per non essermi spiegata abbastanza bene durante tutta la nostra comunicazione antecedente la festa.
Ciononostante non avrei mai potuto lasciare una festa a metà e quindi ho ascoltato i desideri della mamma e io e le mie collaboratrici abbiamo realizzato l’animazione come lei la voleva.

Ho sbagliato? Forse sì, ma in quel momento mi è parsa la migliore soluzione possibile.

Noi in quelle 3 ore di festa abbiamo fatto esattamente il contrario rispetto all’animazione che tanto ci piace e che tanto facciamo bene.
Quel metodo che ho creato dopo tanti studi e applicazioni pratiche, quell’animazione che ci contraddistingue e che ci rende la prima agenzia italiana specializzata in animazione pedagogica.
Durante la festa abbiamo fatto esattamente il contrario: abbiamo urlato e gridato per tutto il tempo, con i genitori accanto che incitavano i bambini alla competitività e alla velocità.

Questo tipo di animazione non solo non è stata bella, ma non era neanche utile ai fini dell’animazione.

Sai perché?

Perché non è necessario urlare contro i bambini per farsi ascoltare.

Anzi, nel momento in cui tu alzi la voce, loro la alzano ancora di più. Mentre se tu l’abbassi, l’abbasseranno anche loro. Poiché per ascoltare ciò che dici, devono per forza stare in silenzio. (Provaci a casa! Vedrai che funziona!)

Per richiamare l’attenzione dei bambini non è necessario urlare e sbraitare come un venditore ambulante. I bambini non sono stupidi, se ben coinvolti stanno stare attenti anche per più di 3 ore.

Venerdì, ad esempio, ho festeggiato all’interno di un asilo con 60 bambini di 3-5 anni, di cui soltanto una decina di 5 anni, poiché tutti gli altri avevano 3 e 4 anni.
Bambini davvero molto piccoli.
Eppure siamo riuscite a coinvolgerli e a mantenere alta la loro attenzione per più di due ore.

Ci sono tante, tantissime animatrici che per fare animazione e per coinvolgere i bambini hanno bisogno di urlare a squarciagola, utilizzando fischietto e microfono, per poter catturare l’attenzione dei bambini.
Perché non sono capaci di fare in altro modo.

Ogni tanto è vero che si incontrano gruppi agitati di bambini con cui, ad un certo momento della festa, è necessario alzare un po’ il volume della voce per richiamare l’attenzione, ma in genere non serve.

Quando si organizzano giochi e attività interessanti per i bambini, non serve urlare.
I bambini sono felici e interessati a partecipare ai giochi.

Nel momento in cui, però, ad una festa di compleanno l’animatrice propone giochi noiosi come il Limbo, il Tiro alla fune o la Patata Bollente, allora, sì che i bambini si distraggono, si scocciano, si stancano di aspettare il proprio turno, iniziando a giocare per conto proprio, correre e urlare.
Cosa che poi sfocia in un grande caos in cui ci sono bambini che corrono da tutte le parti, saltano, si rincorrono, si spingono, cadono e si fanno male.

Grazie alla nostra animazione pedagogica, invece, i bambini sono naturalmente coinvolti e partecipano senza forzature né costrizioni alle attività ludiche e creative proposte.

Il risultato è che i bambini sono felici e al sicuro e tu puoi goderti la festa in tutta tranquillità, rilassarti e chiacchierare con gli altri adulti presenti alla festa.

Vuoi saperne di più sulla nostra animazione pedagogica?

Scrivimi un’email a info@polveredifata.com o un whatsApp al 3456303269
Ti darò maggiori informazioni e fisseremo un appuntamento per incontrarci, conoscerci e parlare della festa che stai organizzando.

Un abbraccio,

Chiara